Pubblichiamo con piacere l’intervista a Lia che lo scorso anno scolastico ha scelto il nostro doposcuola per svolgere il Tirocinio Universitario, qui invece troverete alcune informazioni tecniche per l’attivazione. Buona lettura!
Ciao Lia! Intanto grazie per il tuo prezioso impegno con i nostri ragazzi.
Da quale corso di laurea provieni?
Studio Scienze dell’Educazione. Nello specifico frequento il secondo anno del corso di laurea “Educatore Sociale e Culturale” all’Università di Bologna.
Come mai hai scelto di svolgere il tirocinio universitario ad A.P.E. onlus?
Ho deciso di svolgere il mio tirocinio universitario ine A.P.E. Onlus per le attività proposte e gli obiettivi che si pone con gli adolescenti e i preadolescenti. Un obbiettivo formativo che mi ha colpita particolarmente consiste nella proposta di conoscere una realtà multietnica ed agire in termini di integrazione cultuale ed educativa. In secondo luogo, conseguita la laurea, il mio obbiettivo sarà quello di lavorare con bambini o adolescenti in qualità di educatrice o insegnante, e quindi, grazie a questo tirocinio intravedo la possibilità di conoscere l’ambiente in cui mi troverò a lavorare. Mi piacerebbe in futuro lavorare a contatto con i preadolescenti o adolescenti per aiutarli nelle difficoltà che possono incontrare in ambito scolastico ed extrascolastico, impegnandomi per favorire il loro percorso di crescita e il raggiungimento di un benessere individuale.
Come si è svolto il tuo tirocinio universitario?
Sono molto soddisfatta di come si è svolto il mio tirocinio universitario. Inizialmente le difficoltà derivavano dal non aver mai lavorato a contatto con preadolescenti e quindi non sapevo bene come comportarmi. Inoltre i ragazzi non conoscendomi erano molto diffidenti nei miei confronti e preferivano farsi aiutare dagli altri educatori nello svolgimento dei compiti. Col tempo però, facendomi conoscere e imparando a conoscere i ragazzi, sono riuscita a conquistare la fiducia di molti di loro, alcuni dei quali si sono anche molto affezionati a me. Le soddisfazioni più belle che ho ricevuto da questo tirocinio sono: l’aver constatato che alcune volte, dopo una mia spiegazione, oppure dopo aver studiato insieme un argomento di studio e elaborato delle mappe concettuali o dei riassunti, i ragazzi dimostravano di aver capito l’argomento e di saperlo ripetere. Questo mi ha aiutata a capire che il mio lavoro stava funzionando. In secondo luogo,le dimostrazione di affetto da parte dei ragazzi nei miei confronti, che mi abbracciavano oppure mi regalavano dei disegni fatti da loro, sono state per me molto importanti e mi hanno fatto capire come la costruzione di una relazione con i propri utenti sia un aspetto molto importante del lavoro dell’educatore.
Ritieni sia stato utile per la tua formazione?
Posso dire che questa esperienza è stata molto importante per il mio percorso universitario. Grazie al tirocinio ho potuto capire qual è il ruolo dell’educatore, quali sono le competenze che deve acquisire e come deve comportarsi con i suoi utenti. Ho potuto mettere in pratica quello che avevo appreso sui libri di teoria, e in questo modo mi sono stati più chiari concetti che precedentemente non avevo ben compreso. Questa esperienza mi ha fatto crescere, mi ha fatto diventare più matura, responsabile e consapevole del fatto che il lavoro dell’educatore mi piace e che sicuramente cercherò di trovare un lavoro in cui potrò stare a contatto con ragazzi in fase formativa. Infine, questa esperienza mi ha aiutata anche a comprendere quali sono i miei limiti, le competenze che devo ancora acquisire per migliorare la mia professionalità e per diventare una brava educatrice.
Al termine del tirocinio universitario ti senti maggiormente competente e preparata per un eventuale lavoro in ambito formativo?
Assolutamente si. Questa esperienza è stata per me molto utile per mettermi in gioco e mi ha aiutata ad approcciarmi agli altri in maniera più tranquilla e libera dalla paura del giudizio degli altri. Ho potuto imparare molte cose che mi saranno sicuramente utile per affrontare un nuovo lavoro in ambito formativo. Ho appreso ad entrare in confidenza con i ragazzi, a parlare e scherzare con loro nei momenti di ricreazione, per conquistare la loro fiducia e il loro affetto, ma nello stesso tempo sono riuscita a farmi ascoltare (non sempre), quando dovevo aiutarli a fare i compiti. Questo aspetto, a mio parere, è molto importante nel lavoro dell’educatore, il quale deve saper essere una figura con la quale ci si può confidare e anche giocare, ma deve saper anche essere una figura autorevole. Comunque, alla fine del tirocinio, posso dire di sentirmi pronta per affrontare un nuovo lavoro in ambito formativo, perché, grazie a questa esperienza, sono diventata più consapevole delle mie potenzialità, dei miei limiti e del fatto che il lavoro di educatrice mi piace veramente.
Raccontaci se c’è qualcosa che ti ha colpito, che ti è piaciuto particolarmente.
Sicuramente il rapporto che si è instaurato tra educatori e ragazzi. Alcuni educatori frequentavano il doposcuola da solo un anno, eppure ho potuto notare come i ragazzi erano molto legati a tutti. I ragazzi hanno visto nei loro educatori delle figure di cui fidarsi, alle quali poter confidare le loro paure, le difficoltà incontrate in ambito familiare o scolastico. Questa cosa mi ha molto colpita e mi ha fatto capire quanto sia importante per i ragazzi preadolescenti avere una figura di riferimento, con la quale poter a volte giocare e scherzare, ma anche parlare di argomenti importanti e costruttivi.
Quindi per loro è importante avere figure come voi vicino?
Certamente. Alcuni dei ragazzi che ho conosciuto vivono situazioni scolastiche e familiari problematiche e quindi è molto importante per loro avere delle figure di riferimento alle quali rivolgersi in caso di necessità, con le quali confrontarsi e parlare delle difficoltà che possono incontrare nel loro percorso di crescita. Alcune volte mi è capito di rispondere a delle domande che i ragazzi mi facevano su argomenti che non conoscevano, ma dai quali erano incuriositi e quindi volevano approfondire le loro conoscenze. La figura dell’educatore è anche molto importante per dare ai ragazzi dei limiti, per fargli capire che ci sono dei comportamenti adeguati e dei comportamenti che non sono opportuni in determinate situazioni, per aiutarli ad affrontare le sfide e le difficoltà quotidiane con successo.
Cosa ti porti a casa da questa esperienza?
Da questa esperienza posso dire di portare a casa una nuova consapevolezza su me stessa. Ho capito, grazie a questo percorso, che lavorare in ambito educativo è il lavoro che mi piace fare. Inoltre, il tirocinio mi ha aiuta a capire che so mettermi alla prova, che so tentare nuove strategie con minore paura di sbagliare rispetto a prima, e soprattutto ho appreso che essere abili nel comunicare con gli altri, possedere la competenza del saper comunicare, è un requisito fondamentale per diventare un bravo educatore. Infine posso dire che da questa esperienza mi porto a casa tante soddisfazioni che ho ricevuto dai ragazzi, i quali hanno dimostrato in più occasioni di volermi bene e di essersi affezionati a me.
Consiglieresti a qualche altro studente di venire a svolgere il tirocinio universitario?
Assolutamente si. Nel doposcuola Ape O.N.L.U.S. mi soni trovata molto bene e a mio agio sia nel rapporto con gli altri educatori, sia nel rapporto con gli utenti. Il doposcuola APE mi è sembrato un luogo molto accogliente e caldo, nel quale i ragazzi si trovano molto bene e trascorrono il pomeriggio tra divertimento e studio. Consiglierei ad un altro studente di svolgere il tirocinio universitario in questa Associazione, perché, grazie ai colleghi che ho incontrato, ho imparato molte cose nuove e utili, che potrà utilizzare in futuro per diventare una brava educatrice. Inoltre, l’ambiente che ho incontrato è molo stimolante e il gruppo di educatori è molto unito e collaborativo, aspetto molto importante per lavorare con serenità e armonia. Infine i ragazzi danno molte soddisfazioni e, finito il tirocinio, mi è dispiaciuto molto doverli salutare.
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