Questo progetto è talmente bello che non vedevamo l’ora di raccontarvelo …in A.P.E. onlus sta nascendo una piccola biblioteca per ragazzi grazie al contributo dell’Associazione Bibl-os’ e al lavoro di catalogazione di educatori e studenti del doposcuola.
Qualche settimana fa siamo stati contattati da Ilaria, Presidente di Bibl-os’, che ha risposto al nostro annuncio per la ricerca di volontari … offrendoci libri!!
E mai offerta fu più gradita di questa, Ilaria ci ha messo a disposizione centinaia di libri (al momento abbiamo scelto 140 titoli) i cui generi variano da libri fantasy, fumetti, gialli e brevi romanzi per adolescenti.
Abbiamo accettato volentieri questa donazione perché crediamo che sia importante fornire ai ragazzi sempre più occasioni per imparare ad apprezzare la lettura. Poichè conoscere il mondo attraverso i libri è un atto di fondamentale importanza che porta alla scoperta di sé stessi, del senso della vita e arricchisce la fantasia e la creatività.
Sappiamo bene che gli adolescenti attuali sono difficili da raggiungere, specialmente con fogli di carta stampata, ma in questa sfida non siamo soli e l’Associazione Bibl-os’ ci insegna come i libri possono cambiare la vita. Proprio per questo vi proponiamo un’intervista che abbiamo fatto ad Ilaria presidente di questa bella associazione che ha portato i libri in “corsia”. Buona lettura!
L’idea di una biblioteca in corsia ci è sembrata stupenda. Cosa vi ha ispirato e come avete fatto a realizzarla? Vi ha sostenuto qualcuno?
L’idea nasce nel 2010, all’epoca ero ancora libraia presso la Coop Ambasciatori di via orefici a Bologna, appassionata di letteratura per l’infanzia e amante dei bambini volevo capire se era facile trovare libri presso gli ospedali, in pratica se vi erano biblioteche all’interno di presidi ospedalieri. Dopo un’assidua ricerca su internet e aver visto che in Emila Romagna vi era solo la biblioteca della Strega Teodora a Modena ho capito che questo volevo fare, assieme ad un gruppo di persone che come me ambivano a portare la lettura in ambienti disagiati, in ambienti dove la lettura potesse affiancare il progetto di cura.
Fin dall’inizio siamo stati sostenuti dalle case editrici che hanno donato il catalogo librario iniziale e da un team di professionisti che gratuitamente si è occupato della nostra associazione, ha fatto si che questa biblioteca potesse nascere all’interno dell’U.O. di Pediatria d’Urgenza del Pad. 13 al Policlinico S’Orsola.
Quali attività vengono svolte e da chi? Quali le difficoltà maggiori?
Abbiamo tantissime attività, ripartire tra noi volontarie, oltre ad andare in turno in reparto con i bimbi. La nostra è una formazione costante sulla letteratura per l’infanzia, un lavoro continuo di aggiornamento catalogo, riordino, rientro prestiti e ordine della saletta biblioteca.
Io inoltre svolgo attività di segreteria, Annarita tiene i rapporti con il Policlinico e le altre associazioni dell’ospedale e partecipa al Comitato consultivo Misto, Maddalena e Miriam sono il nostro ufficio stampa e si adoperano sui social network, Marica e Maria, bibliotecarie, seguono la nostra formazione. Marina si occupa delle nostre trasferte ai Saloni del libro e ai corsi di formazione e in generale di tutte le relazioni esterne all’ospedale mentre Roberta assieme ad Anna e Patrizia creano bomboniere meravigliose per tutti i nostri donatori che scelgono di festeggiare avvenimenti importanti sostenendoci. Siamo un onlus a tutti gli effetti e possiamo ricevere erogazioni liberali, 5×1000 e anche questo va organizzato.
Qual è l’impatto della biblioteca sulle vite dei piccoli pazienti?
L’impatto è fortissimo, fin da subito.
La famiglia ricoverata non si aspetta questo servizio di prestito gratuito, non solo di libri ma anche di qualche gioco da tavolo, materiale di cancelleria, audiolibri, cd musicali e film e in generale tutto ciò che in una biblioteca si può trovare.
Non troviamo troppe resistenze e nei casi in cui non riusciamo proprio a fare servizio di prestito, se possiamo leggiamo noi al bimbo; nel caso in cui vi sia una malattia infettiva grave che non possiamo avvicinare gli regaliamo una busta con giochini e qualche libro da portarsi a casa. Il prestito non si ferma ai degenti ma abbiamo medici, infermiere, responsabili di altre associazioni amiche e le insegnanti ospedaliere che prendono libri da noi. Condividiamo lo spazio biblioteca con l’insegnante della scuola elementare e anche con lei lavoriamo assieme.
Vi dirò un dato anche per noi a dir poco strabiliante: dal 2010 ad oggi abbiamo prestato più di 19.000 libri, non solo italiani ma anche in lingua straniera.
Quale impatto ha avuto questa Associazione sulla tua vita?
La nascita di questa associazione ha stravolto la mia vita, ho dato le dimissioni perché non riuscivo a fare contemporaneamente la libraia e la bibliotecaria full time in reparto. Tanto c’era da creare, da imparare da gestire, da organizzare e come sono solita fare faccio tutto d’impulso, mi butto a capofitto e non potevo fare altrimenti in questa magica avventura. Non si potevano fare errori, in un ambiente come la pediatria di un ospedale e la concentrazione di forze e di attività doveva essere al massimo. E così è tutt’ora, siamo una settantina di associati e almeno 20 volontarie che nel loro tempo libero assieme gestiscono l’associazione e i turni della biblioteca.
Dunque i libri cambiano la vita?
Si, assolutamente si, in meglio!
Quando ci siamo incontrate ci hai raccontato che per lavoro hai avuto molta esperienza con i libri per ragazzi. Qual è o quali sono i libri che un adolescente dovrebbe proprio leggere?
Non mi sento di dare un obbligo, non ci sono libri che vanno bene a tutti, dal mio punto di vista. Ho tre figlie che me l’hanno insegnato, leggono generi diversissimi e in periodi della loro vita hanno anche allontanato il libro dalla loro vita, per poi riprenderlo ancora più intensamente dopo. Ci sono libri amici dove ci si riconosce, dove l’adolescente sente delle affinità o sente che è quello che gli manca. Ci sono libri che ti mettono davanti anche tante verità e non sempre in adolescenza le si vogliono vedere… e quindi assoluta libertà, altrimenti si perde.
Detto questo io ho amato Skellig, di David Almond edizione Salani, Qualcuno con cui correre di David Grossman, oppure appena uscito ho trovato molto divertente Ogni città ha le sue nuvole di Tommaso Avati.
Gli adolescenti oggi vengono catturati dalle nuove serie fantasy, oppure da libri in cui vi è dolore, perdita, malattia. Con netfix e instagram si riempiono intere giornate, nel mio piccolo io consiglio sempre di essere curiosi, non limitarsi ad un genere o ad un’attività ma spaziare, curiosare, “annusare”.
Perché tra le novità delle biblioteche della nostra città (abbiamo ben 11 biblioteche di quartiere preziosissime http://www.bibliotechebologna.it/documenti/51441) ci sono tesori che neanche immaginiamo di avere. E sono a costo zero.
Fai un augurio e dai un consiglio ai ragazzi di ape onlus che presto avranno una piccola biblioteca presso la loro sede:
Leggete, siate curiosi, non date tutto per scontato. Prendete un libro, d’istinto, quello che vi attira di più in quel momento e trovate un posto tutto per voi dove poter leggere. Oppure meglio ancora… create un gruppo di lettura, leggete lo stesso libro e poi commentatelo assieme, trovate un giorno al mese per dire cosa ne pensate. Potete anche consigliarlo poi sulla vostra pagina facebook A.P.E. onlus ai vostri amici, con tanto di foto e vostri commenti, diventare voi protagonisti attivi.
Vedete? Il libro è uno strumento potentissimo, non si ferma alle parole scritte sulla pagina, ha mille risorse nascoste ancora tutte da scoprire.
Ilaria Gandolfi
Presidente associazione Bibli-os’
Dal sito del Policlinico http://www.aosp.bo.it/content/associazioni-di-volontariato-1?q=content/centro-aurora
Pagina fb Bibli-os’ https://www.facebook.com/Bibli-os-194077830632340/
Pagina di Iperbole http://comunita.comune.bologna.it/associazione-bibli-os-la-biblioteca-dellospedale
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