Essere giovani in questo particolare periodo storico rende eroi. Eroi mascherati, per la precisione. Poco importa se si somiglia più a un dottore che a un personaggio dei fumetti, quando tra gli effetti collaterali della pandemia c’è il rischio di perdere la pienezza dei propri anni, i giovanissimi sono a tutti gli effetti i più coraggiosi di tutti.
Il distanziamento fisico porta con sé il rischio per i nostri ragazzi di smarrirsi nel tempo decisivo della vita, quello in cui si è esploratori in un mondo di adulti ma fuggitivi da quello dei bambini. Quando la vita inizia ad essere toccata con mano, con le sue occasioni e i suoi tranelli. Il distanziamento sociale e la chiusura delle scuole superiori protrattasi fino a pochi giorni fa, impongono uno schermo come finestra su quella vita che non si può respirare a pieni polmoni. Ciò rende necessario un intervento dall’esterno per non perdere qualcuno per strada.
La scuola rappresenta un crocevia strategico nel cammino di formazione delle giovani generazioni. Una dimensione che non si esaurisce al mero apprendimento ma che deve rispondere alle esigenze di scambio, condivisione e crescita dei nostri ragazzi. Un sistema cui A.P.E. ONLUS cerca, con la propria esperienza ventennale, di contribuire al fine di schierarsi in prima linea nella lotta alla povertà educativa, fenomeno che vede protagonisti i ragazzi che abbandonano gli studi prima di aver completato il proprio percorso di formazione.
Un fenomeno complesso e variegato che comprende tutto ciò che “si perde” – temporaneamente o stabilmente – nel corso della valutazione del processo di apprendimento scolastico.
I rischi derivanti da percorsi fragili e frammentati, oltre ad essere legati a doppio filo con le successive dinamiche occupazionali, risultano un terreno piuttosto fertile sul quale indagare al fine di comprendere il più ampio rapporto tra nuove generazioni e contesto sociale. Un rapporto che deve essere positivo e sul quale A.P.E. ONLUS ritiene sia necessario investire le proprie energie.
È per questo che abbiamo deciso di farci letteralmente in quattro (anzi, in cinque!). Crediamo di poter rispondere alla sfida di questo difficile momento mettendo in campo le nostre competenze e incrementando la nostra offerta educativa. Attualmente sono ben cinque gli spazi di formazione ed educazione attivi presso la nostra associazione: dallo storico presso la parrocchia BVI, all’innovativo doposcuola per le superiori, al progetto Sant’Andrea -avviato nel novembre 2020 presso il Treno della Barca- fino ai partenti servizi Edu-care nei quartieri Santo Stefano e Navile cui si accede su segnalazione dei rispettivi SEST.
Per ricapitolare, ecco un breve identikit di ciascuna sede.
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