Dialogare e coprogettare per ripartire dall’educazione

Abbiamo evitato appositamente un bilancio del disastroso 2020 per concentrare energie e speranze nel 2021, pianificando nei mesi finali dello scorso anno una strategia operativa che ci permettesse di essere il più possibile rispondenti ai bisogni della nostra città, bisogni nuovi da saper leggere e soprattutto anticipare.

Rispetto al 2020, nonostante la crisi sociale, sanitaria ed economica – o forse proprio per questa – il 2021 ci ha visti assumere, a vario titolo ma comunque sempre retribuiti, 5 under 30 laureati inoccupati, aprire altre 3 sedi e seguire 35 minori in più. Tutto questo in aggiunta ai numeri precedenti: 4 dipendenti, 1 sede, 60 minori beneficiari. Intensificare le nostre azioni a favore dei minori e dei giovani ci è sembrato doveroso in questo momento storico, una prerogativa della nostra mission ma anche una urgenza rilevata dal basso.

Questi numeri, di cui siamo contenti – ma non vogliamo siano una inutile e sterile autocelebrazione – ci preme sottolinearli solo perché reputiamo siano stati il frutto di una strategia di intervento multidimensionale, di corresponsabilità e coprogettazione tra vari attori, infine generativo di benessere collettivo e diffuso.

Una strategia di intervento che continuerà ad ispirare i nostri prossimi progetti e che vorremmo venisse condivisa con tutta la città di Bologna. Un lavoro di analisi, confronto e rete tra il Pubblico e il Privato non finalizzato all’assegnazione di un bando ma alla coproduzione di una risposta sociale efficace, efficiente, duratura e sostenibile.

Abbiamo impostato un lavoro che fosse il più possibile in rete col Territorio, partendo dalla raccolta dei bisogni in maniera diretta – per questo ringraziamo della collaborazione la neonata Cooperativa Sociale Barca59, che alla Barca si occupa di integrazione e cittadinanza – portando questi stessi bisogni all’attenzione dei Quartieri, in particolare dei SEST, da sempre propensi alla collaborazione. E su questo ringraziamo in particolare i SEST e i Presidenti dei Quartieri Borgo Panigale – Reno, Navile e Santo Stefano.

Abbiamo cercato la collaborazione con le altre associazioni del territorio, per creare sinergia e corresponsabilità dell’intervento, e abbiamo impostato interventi che si rivolgessero non solo ai nostri beneficiari ma a tutta la comunità in cui sono inseriti, a partire dalle loro famiglie. Allargare l’area dell’intervento sociale è complicato, ma necessario per garantirgli una maggiore efficacia e funzionalità. In questo senso ringraziamo i Quartieri e la Diocesi, che hanno messo a disposizione risorse e anche spazi sottoutilizzati a causa del Covid.

Abbiamo affidato la gestione di questi nuovi progetti a 5 giovani laureati inoccupati, ed è grazie a loro che portiamo avanti le attività: l’investimento è duplice, perché non è solo a favore del beneficiario ma prima di tutto di chi si occupa di lui, ed è in quella relazione che si gioca la qualità e l’efficacia del nostro intervento. Su questo un ringraziamento particolare va a Insieme Per il Lavoro.

Infine, tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato anche il sostegno esterno di chi ha investito sulle nostre idee: un grazie particolare va alle Fondazioni di erogazione che hanno sostenuto specifiche azioni di intervento nei progetti multidimensionali che abbiamo avviato tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, perché ci hanno permesso di mettere insieme i vari tasselli del puzzle che sono stati i nostri interventi.

Per il futuro vogliamo ripartire da qui: l’educazione come strumento di equità e inclusione, di formazione e cittadinanza attiva. E per farlo vogliamo dialogare con la città, la sua amministrazione e il suo Terzo Settore, coinvolgendo il tessuto imprenditoriale e le agenzie educative, perché siamo convinti che solo attraverso questo nuovo patto sociale si possa uscire dalla crisi senza lasciare indietro nessuno, in particolare i cittadini di domani.

Pia Colangelo – coordinamento pedagogico A.P.E. onlus

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