La famiglia è il principale luogo di crescita di ogni individuo, dalla sua nascita e per tutta la vita, creare un dialogo tra genitori e figli è essenziale. A seconda del momento evolutivo in cui ci si trova, la famiglia assume significati e ruoli diversi, ma rimane sempre il punto di riferimento (nel bene e nel male) a cui tutti ci rifacciamo.
E’ importante instaurare un dialogo di fiducia tra adolescenti ed adulti, unica base per potere instaurare una relazione sicura e felice. Come fare? Una ricetta non c’è ma due relatrici qualificate ci hanno aiutato grazie alla loro testimonianza tenuta durante l’incontro “Curare le relazioni – dialogo tra genitori e figli”.
La dott.ssa Silvia Cocchi, Incaricata Pastorale Ufficio Scolastico Diocesi di Bologna, richiamando l’attenzione dei presenti sul ruolo dei genitori che, dopo aver “creato” la vita, hanno il compito di mettere ordine nell’esistenza dei figli attraverso una vera azione di educazione. “Non dobbiamo essere delle comparse distratte e frenetiche nella vita dei nostri figli, ma protagonisti e attori delle nostre esistenze.”
Nel suo intervento spesso viene citata l’autenticità come elemento fondamentale per essere presi sul serio dai propri figli, assicurandoci la loro fiducia e trovando un canale comunicativo sincero e stabile nell’età dell’adolescenza come nel futuro.
Spesso confondiamo la severità con l’educazione ma dimentichiamo che non è sufficiente, gli adolescenti si trovano ad affrontare il primo periodo più complesso della loro vita, ricco di cambiamenti ed insicurezze che spesso non sanno gestire, proprio per questo è necessario avere interesse per ciò che fanno, senza giudicare ma accogliendo le loro diversità e debolezze cercando di trasformarle in punti di forza. La fermezza quando serve deve però lasciare lo spazio all’ironia, affrontare le difficoltà e le incomprensioni con un po’ di leggerezza ci avvicina più a loro e aiuta anche gli adulti.
La dott.ssa Giulia Magnani, neuropsichiatra dell’Ausl di Bologna presenta l’argomento affrontando alcuni aspetti di cruciale importanza e che affrontano domande che tutti ci siamo posti:
-cosa accade fisiologicamente e neurologicamente nella fase dell’adolescenza?
-cosa accade nel genitore che si trova in casa una persona diversa rispetto a prima?
-come si affrontano crisi ed incomprensioni?
La dott.ssa innanzitutto rassicura “non siete soli”, è possibile educare con un approccio intriso di rispetto e affetto mantenendo, allo stesso tempo, limiti chiari e coerenti, con un duplice scopo:
Secondo una definizione dell’Adolescenza (D.Siegel 2013) alcuni punti chiave ci permettono di capire cosa succede ai nostri figli in quel passaggio di età:
Ecco quindi che arriva in nostro soccorso il “ciclo della sicurezza” (Teoria dell’attaccamento di John Bowlby), “[…] la caratteristica più importante dell’essere genitori: fornire una base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi nel mondo esterno e a cui possa ritornare sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato”.
Spesso ci capiterà di rompere questo ciclo della sicurezza per diversi motivi, rabbia, sconforto e delusione causata dai comportamenti incomprensibili dei nostri figli adolescenti ma nulla è perduto. Si dovrà trovare il modo di riparare questo ciclo in cui l’adolescente si sente protetto e sicuro, non abbandonato o giudicato, perchè ogni rottura possa essere preziosa. Ad apprezzare le rotture ci aiuta la filosofia del Kintsugi: l’arte di rendere preziose le “ferite”.
Kintsugi (letteralmente “riparare con l’oro”), consiste nel ricostruire oggetti rotti o fratturati con materiale prezioso come l’oro di solito. Nel Kintsugi, “il gesto riparativo, l’arte dell’attesa attesa, della precisione e della pazienza” dona ancora più valore al manufatto, che da oggetto di uso comune diventa un oggetto “artistico”. In altre parole, l’oggetto non viene gettato via ma acquista una nuova qualità, che lo arricchisce e ne accresce il valore.
Occorre dunque entrare, e rientrare, in sintonia con i nostri figli per reincanalare il nostro rapporto comunicativo ed affettivo con loro. Ogni volta che si presenta qualche incomprensione è utile fermarsi per non essere impulsivi e per farsi queste tre domande:
Infine, la dott.ssa Magnani ci consiglia un menù per tutta la famiglia, figli e genitori, per una mente sana per ottimizzare il benessere mentale “I magnifici sette della salute”
Durante l’incontro si sono susseguite molte domande da parte dei genitori presenti, visto il grande interesse A.P.E. Onlus riproporrà altri incontri come questo per supportare i genitori.
Per rimanere aggiornati potete scrivere a: info@apeonlus.net o lasciare i vostri contatti qui.
L’evento è stato organizzato daA.P.E. onlus grazie al contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna nell’ambito del progetto “Percorsi di cura e crescita delle nuove generazioni”.
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