Misurare se stessi non per la modalità di apprendimento ma per la capacità di imparare ed essere resilienti. Molto si è scoperto e tanto si sta facendo per aiutare minori, famiglie e insegnanti ad affrontare la dislessia, non come un problema o un deficit, ma come una ricchezza.
Ne abbiamo parlato il 10 maggio con Luca Grandi, dislessico, Pedagogista e responsabile del centro ricerche Anastasis. Un grande testimone di come questi tipi di difficoltà, in questi ultimi anni, possono essere riconosciuti attraverso una diagnosi precoce in età scolare ed affrontati molto più facilmente grazie a strategie e strumenti compensativi. Non c’è un’unica ricetta o combinazione di strategie e strumenti che vada bene per tutti ma ognuno può essere aiutato a trovare il proprio metodo e farne una ricchezza anche per gli altri.
La Dislessia comporta difficoltà di grado lieve, medio o severo nella lettura e nella comprensione dei testi e dei numeri, nella memorizzazione delle definizioni, nella memorizzazione dei termini specifici. Pertanto i bambini che si apprestano ad utilizzare i metodi di apprendimento formali possono trovare molte difficoltà rispetto ad altri coetanei, con la conseguenza più frequente della perdita di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità. Una grosso scoglio al successo nell’apprendimento didattico.
Le strategie di apprendimento devono quindi essere diverse rispetto a quelle classiche, devono avvenire non solo tramite le parole, l’ascolto ma anche tramite le spiegazioni che passano attraverso l’esempio concreto e la sperimentazione.
Luca Grandi, ha spiegato come avviene l’apprendimento tradizionalmente inteso e come funziona invece un apprendimento che deve tenere conto di reti neuronali che hanno un diverso funzionamento quando sono coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Nulla di strano o troppo complicato solo un modo di verso di imparare, è importante che sia le famiglie che le insegnanti sappiano come accogliere queste differenti richieste da parte dei bambini, perché è più che mai importante limitare e gestire la frustrazione scolastica che molti studenti come lui hanno e stanno provando. Non sono solo gli strumenti compensativi (come il pc, programmi di audio lettura, mappe concettuali) ad aiutare questi alunni ma anche una diversa concezione dei compiti e delle verifiche, delle interrogazioni, per questo le associazioni come l’AID si impegnano ogni giorno per formare gli insegnanti su questi temi.
Quindi con un aiuto adeguato una persona dislessica può vivere una vita e una carriera molto soddisfacente in qualsiasi ambito. Forse non tutti sanno che alcuni personaggi famosi o che hanno cambiato la storia dell’umanità erano dislessici, discalculici, disgrafici o disortografici (tutte facce della stessa medaglia):
Quello che è importante ricordare è che la dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali, si tratta di una diversa modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo, che portano spesso gli individui con DSA ad avere un quoziente intellettivo sopra la media.
Per richiedere una diagnosi di DSA bisogna rivolgersi all’ASL o ad un neuropsichiatra e/o psicologo privato. Quello che consigliamo è di rivoolgersi all’Associazione Italiana Dislessia che ha sedi e centri di ascolto in tutta Italia. Questo il loro sito: www.aiditalia.org
L’incontro “Dislessia – Strategie di successo” è stato organizzato nell’ambito del ciclo “Resilienza e relazioni per il benessere delle nuove generazioni” grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e patrocinato Dal Quartiere Borgo Panigale Reno.
Per partecipare ai prossimi incontri per i genitori scrivici ed esprimi il tuo interesse, ti manterremo informato: segreteria@apeonlus.net
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